Un raffreddatissimo Guglielmo Tell (Martina Maffione)

Melodramma tragico in quattro atti. Musica di Gioachino Rossini.

Libretto di Étienne de Jouy e Hyppolite Bis, tratto dall’omonimo dramma di Friedrich Schiller.
Traduzione ritmica italiana di Calisto Bassi.

Prima rappresentazione assoluta: Parigi, Opéra, 3 agosto 1829
Prima rappresentazione italiana: Lucca, Teatro del Giglio, 17 settembre 1831

Sto bevendo il mio quarto caffè della giornata con i pensieri di un atleta che esegue dello stretching prima di un’impresa.

Mi hanno preparata al peggio essendo quasi praticamente a digiuno d’opere così pregne di politica, quel “2h 45m più due intervalli” sul biglietto mi suona come un verdetto. “O la odi o la ami” mi dissero…

Beh, l’amai.

Mi dirigo al mio posto economico e con riduzione, sola, ma con due strumenti che destano subito la curiosità di tutti: la cara, buon, vecchia carta e penna.

Mi stizzisco per il lieve ritardo quando una voce annuncia l’inizio dell’opera, facendo una premessa: ”Michele Patti (il protagonista) è presente, nonostante una leggera indisposizione” penso: ”Grandioso! Avrò molto da commentare!”

Scostato il sipario, La Meraviglia.

Una stanza pallida, un merletto di stucco e legno verniciato, un armadio, un camino, un tavolo imbandito, un libro di storie, un pomo e un bambino…il bambino. Jemmy, figlio di Guglielmo Tell. Subito riconosciamo la natura vivace di questo personaggio che si diverte a combinare marachelle perfino al maggiordomo. La famiglia si riunisce a cena dopo due chiacchiere ed un paio di sigari, un forte profumo d’incenso pervade il teatro, sembra una sera come tante…quando una lettera sconvolge tutti i presenti.

Improvvisamente, come immagini fantastiche provenienti dal libro di fiabe del piccolo Jemmy, una sfilata di personaggi emerge dalle ante dell’armadio, sconvolgendo l’ambiente e modificando la scenografia: il tavolo si fa montagna, il pavimento si scioglie in un lago brillante, la luce vira ad un tono freddo…siamo a Bürglen.

Guglielmo inizia a cantare preceduto da un bellissimo coro, la voce è sforzata e poco udibile inizialmente, ma con il senno di poi, lo promuovo a pieni voti!

Gli atti rispettano pari pari la trama classica dell’opera, l’originalità sta nella freschezza del punto di vista di Jemmy, che è sia personaggio che spettatore, infatti egli con il suo pesante libro è spesso posto di spalle al pubblico mentre osserva la scena.

Nei cambi di scena il trucco è sempre quello: i personaggi compaiono e scompaiono da mobili del palazzo, l’ambientazione alterna fra stanze regali e scene naturalistiche, spesso coesistendo nella stessa scenografia.

Nell’opera politica e amore si fondono, da una parte troviamo Guglielmo Tell che coraggiosamente vuole fermare l’oppressione straniera del proprio popolo ritrovandosi però a mettere a rischio la vita del suo amato figlio; Arnoldo che inizialmente offuscato dai pensieri d’amore segreto per Matilde si ritroverà a vendicare il padre e la stessa che salverà Jemmy dalle grinfie di Gessler; il tutto terminerà, come in una fiaba, con un lieto fine commuovente.

Personaggi ed interpreti:

Guglielmo Tell: Gezim Myshketa / Michele Patti
Arnoldo: Giulio Pelligra / Matteo Falcier
Matilde: Marigona Qerkezi / Clarissa Costanzo
Gualtiero Farst: Davide Giangregorio
Melchthal: Pietro Toscano
Jemmy: Barbara Massaro
Edwige: Irene Savignano
Un pescatore: Nico Franchini
Leutoldo: Luca Vianello
Gessler: Rocco Cavalluzzi
Rodolfo: Giacomo Leone

Maestro concertatore e Direttore d’orchestra
Jacopo Brusa

Regia
Arnaud Bernard

Scene e Video design
Virgile Koering

Costumi
Carla Galleri

Assistente alla regia
Yamala Irmici

Maestro del coro
Massimo Fiocchi Malaspina

Coro OperaLombardia
Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano

Articolo di Martina Maffione

Teatro Fraschini, 2020, Pavia Italia

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